Ambiente e cultura - G&P_18 https://www.gruppo183.org/category/ambiente-e-cultura/ L'ecologia dell'Italia Sat, 11 Mar 2023 18:33:48 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.1 https://www.gruppo183.org/wp-content/uploads/2023/03/cropped-Logo-32x32.jpg Ambiente e cultura - G&P_18 https://www.gruppo183.org/category/ambiente-e-cultura/ 32 32 Il Turismo Naturalistico in Italia https://www.gruppo183.org/il-turismo-naturalistico-in-italia/ Wed, 23 Nov 2022 10:51:00 +0000 https://www.gruppo183.org/?p=149 Il Bel Paese, fiore all’occhiello del movimento ambientalista, dà il buon esempio: bio-alberghi, trasporti elettrici, autobus a idrogeno, comuni certificati, riserve naturali con percorsi turistici, spiagge eco-compatibili con divieto di plastica e fumo, spostamenti carbon free, piste ciclabili e bike park, percorsi inseriti in atlanti digitali, locali notturni a energia solare, biciclette elettriche, bandiere blu, […]

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Il Bel Paese, fiore all’occhiello del movimento ambientalista, dà il buon esempio: bio-alberghi, trasporti elettrici, autobus a idrogeno, comuni certificati, riserve naturali con percorsi turistici, spiagge eco-compatibili con divieto di plastica e fumo, spostamenti carbon free, piste ciclabili e bike park, percorsi inseriti in atlanti digitali, locali notturni a energia solare, biciclette elettriche, bandiere blu, camminare come arte, eco-progetti.

L’Italia è vincente, grazie a una politica turistica rispettosa dell’ambiente. L’Italia è in linea con il movimento del turismo verde, è uno dei Paesi preferiti dai turisti per il suo impegno nella tutela dell’ambiente.

Grazie al turismo, l’Italia è su un percorso costruttivo già nell’estate 2019 con la partecipazione di tutte le regioni italiane. I numeri parlano chiaro: oltre 20 spiagge con divieto di fumo e di utilizzo della plastica, ben 385 Bandiere Blu che confermano la qualità delle nostre aree costiere, con un aumento del 4,6% rispetto al 2018 e centinaia di iniziative regionali per la tutela di aree, parchi naturali e risorse marine. Tra gli altri esempi, spicca la Valle d’Aosta, che continua a ridurre l’utilizzo di carbonio: il progetto Alpine Green Experience offre eco-trail con auto elettriche con strutture di ricarica in tutti i complessi alberghieri.

L’Alto Adige offre vacanze ecologiche con passeggiate e laboratori in 7 parchi naturali, 18 comuni con certificazione ComuniClima e 10 mila case con certificazione CasaClima, oltre a 6 Biohotel certificati a livello internazionale e 32 hotel Vitalpina con Ecolabel. 36 eventi Going Green e 19 eventi verdi riconosciuti. Inoltre, 5 autobus sono completamente a idrogeno e altri 5 sono elettrici. L’Emilia-Romagna è al primo posto per numero di eco-spiagge.

Anche al mare, 88 località su 97 sono state giudicate “eccellenti”: insieme a Friuli, Liguria, Marche, Abruzzo, Toscana, Sicilia e Veneto, la regione vanta spiagge con Bandiere Blu e Verdi, hotel Ecolabel, compatibili con aree protette e riserve naturali. Queste aree segnano una svolta decisiva dell’industria turistica verso gli eco-alberghi e le campagne di eco-educazione, i programmi di risparmio energetico e le spiagge attrezzate per le persone a mobilità ridotta.

Molte realtà regionali hanno aderito al progetto Woof (World-Wide Opportunities on Organic Farms), che permette di vivere la vita di campagna e di gustare prodotti locali e di stagione a km 0 in 170 mercati contadini.

Parchi naturali e percorsi di trekking permettono di scoprire i territori da una nuova prospettiva. Ciò è facilitato da strade asfaltate e adattate alla bicicletta e da consorzi di alberghi specializzati nell’offerta di servizi per i ciclisti. Un esempio è Bologna, in Emilia-Romagna, dove sono state realizzate la prima ciclostazione d’Italia e la cosiddetta tangenziale ciclabile. Un altro esempio è la Liguria, dove sono state create piste ciclabili lungo i percorsi delle vecchie ferrovie, un esempio di abbellimento per promuovere il turismo.

Anche il Friuli-Venezia Giulia sta sviluppando il turismo lento nel progetto italo-austriaco Interreg Italia-Austria WalkArt – arte di camminare, con 8 percorsi lungo le vie di pellegrinaggio. Numerose strutture di accoglienza turistica vantano un marchio ecologico. La Sicilia ha aderito al progetto “Consumare meno” per ridurre il consumo di risorse e i rifiuti. La Toscana, prima regione italiana con le sue 900 spiagge attrezzate e un litorale di circa 230 km, ospiterà il G20 della spiaggia a Castiglione della Pescaia (18-20 settembre 2019), nonché il “Capalbio Stati Generali Sustainable Island & Coast Tuscany 2020-2024” e la Conferenza delle Piccole Isole d’Italia e della Toscana, un’iniziativa in collaborazione con CNR e Legambiente. La regione è inoltre capofila del progetto europeo Mitomed+ per la promozione e lo sviluppo del turismo costiero e balneare sostenibile nel Mar Mediterraneo.

L’Abruzzo, definito un’area verde d’Europa per l’enorme varietà del suo patrimonio naturale, sta lanciando un progetto pilota con Legambiente e una serie di aziende, tra cui RFI e Trenitalia, per creare un “hub verde” per i viaggiatori della costa e offrire sconti a chi utilizza e incentiva il trasporto pubblico.

Che si tratti di montagna o di mare, è l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità ambientale che sta prendendo piede nel turismo e ci regala questa estate 2019: oltre 20 spiagge con il divieto di fumo e quasi altrettante con il divieto totale di utilizzo della plastica, 385 Bandiere Blu che confermano la qualità dei nostri litorali, con un aumento del 4,6% rispetto al 2018.

Molte iniziative mirano a proteggere i nostri territori, i parchi nazionali e le riserve marine. Il progetto Alpine Green Experience in Valle d’Aosta, che vede la collaborazione di 18 tra i migliori hotel della regione, offre ai turisti l’opportunità di scoprire l’identità e il ricco patrimonio naturale della regione nel modo più ecologico possibile. I clienti italiani e stranieri, all’arrivo all’aeroporto Caselle di Torino o nelle stazioni ferroviarie del capoluogo piemontese di Porta Sousa e Porta Nuova, possono prendere l’auto elettrica BMW i3 non solo per raggiungere la Valle d’Aosta e gli hotel, ma anche per vivere un’esperienza di guida ecologica durante il soggiorno. Inoltre, nei complessi alberghieri sono presenti colonnine di ricarica per auto elettriche. Sono state installate dal gruppo CVA, quarto produttore di energia idroelettrica in Italia e partner del progetto avviato in Valle d’Aosta per liberare il territorio dalla tecnologia degli idrocarburi.

L’Alto Adige conta 7 parchi naturali, che illustrano l’importanza della conservazione della natura nella zona. Inoltre, 18 comuni partecipano alla certificazione ComuniClima e 10.000 abitazioni hanno la certificazione CasaClima. Tra i complessi alberghieri, 6 hotel hanno il certificato internazionale Biohotel e 32 hotel Vitalpina hanno il marchio di qualità ecologica Ecolabel. Inoltre, 36 eventi hanno ottenuto il marchio Going Green Event[5], mentre 19 eventi sono stati certificati come eventi verdi.

Per quanto riguarda i trasporti, 150.000 persone utilizzano gli autobus nei giorni feriali. L’Alto Adige dispone di 200 linee di autobus e 4 collegamenti ferroviari con altre province. Dal 2013 sono stati messi in circolazione 5 autobus a idrogeno e quest’anno altri 5 autobus a energia elettrica. Oggi in Alto Adige ci sono circa mille centrali idroelettriche, di cui trenta di grandi dimensioni. Tutte producono il doppio dell’energia necessaria a coprire l’intero fabbisogno della regione. L’elettricità in eccesso viene immessa nella rete elettrica nazionale. Le riserve naturali del Trentino offrono una varietà di attività ecologiche: passeggiate guidate, laboratori didattici, escursioni emozionanti e avventure all’aria aperta. La “foresta dei violini” nel Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino, i sentieri tra boschi e prati nelle valli di Peio e Rabbi nel Parco Nazionale dello Stevio Trentino, i paesaggi variegati, dalle Dolomiti di Brenta al gruppo dell’Adamello, sono solo alcuni esempi. Nella regione Emilia-Romagna, ben 7 spiagge sono state premiate con le Bandiere Blu nel 2019. Il sistema di monitoraggio delle acque di balneazione e dell’ecosistema del territorio, effettuato dalla nave Daphne dall’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna (Arpae), rispetta pienamente tutte le normative europee e nazionali. Negli ultimi anni, oltre a risolvere le criticità con i divieti temporanei di balneazione, ha permesso di classificare come “eccellenti” le acque di balneazione dell’Emilia-Romagna per 88 località su 97.

Dal 1° luglio 2019 è entrato in vigore il divieto di plastica e fumo sulla spiaggia di Rimini ed è in fase di lancio un progetto pilota per il noleggio di scooter elettrici. L’Emilia-Romagna è al primo posto per numero di eco-spiagge secondo il sistema di valutazione di Legambiente. C’è, ad esempio, la spiaggia del Bagno Gallanti sul litorale di Pomposa, in provincia di Ferrara, che vieta l’uso della plastica, acquista solo prodotti ecologici, utilizza tecnologie a risparmio energetico per l’illuminazione e rende la spiaggia accessibile alle persone con mobilità ridotta. Questa spiaggia attrezzata offre ai clienti la giusta educazione ambientale, con particolare attenzione al risparmio idrico e alla raccolta differenziata. Nell’area sono presenti 33 Eco-Hotel che rispettano le dieci regole di Legambiente e si sono impegnati a fornire servizi sostenibili. Allo stesso tempo, 43 alberghi hanno chiesto di partecipare al progetto Green Booking di Info Alberghi con l’obiettivo di creare nuove aree verdi e piantarvi nuovi alberi, oltre a partecipare alla riqualificazione urbana e a sensibilizzare il turismo sostenibile prendendosi cura insieme dell’ambiente. In Emilia-Romagna ci sono 170 mercati contadini, dove i produttori agricoli vendono i loro prodotti stagionali.

Inoltre, ci sono 15 aziende agrituristiche bioecologiche che hanno deciso di lavorare nel rispetto dell’ambiente, hanno convertito la loro produzione all’agricoltura biologica, hanno abbandonato l’uso di prodotti chimici e hanno iniziato a sviluppare la biodiversità della zona. Ottantasei complessi della regione hanno aderito al progetto WOOF (World-Wide Opportunities on Organic Farms), che offre uno spaccato della vita dei villaggi. L’Emilia-Romagna ha due parchi naturali, l’Appennino Tosco-Emiliano e il Delta del Po, che nel 2015 sono entrati a far parte del progetto MAB UNESCO.

La Riserva Naturale del Sasso Frantino (la prima riserva naturale incontaminata d’Italia, istituita nel 1959) nel Parco delle Forreste-Casentinesi è dal 2017 Patrimonio dell’Umanità UNESCO nella categoria delle faggete relitte. La società che gestisce i parchi dell’Emilia Occidentale è partner dei progetti LIFE+ dell’Unione Europea e la società che gestisce i parchi dell’Emilia Centrale ha presentato domanda di inserimento nella mappa europea del turismo ecologicamente responsabile nelle riserve naturali e nel progetto CEETO (Central Europe Eco-Tourism). La provincia di Bologna ha avviato dal 2013 il progetto “Trekking in treno”, che consente di effettuare escursioni attraverso l’Appennino e l’entroterra utilizzando i mezzi pubblici.

L’Emilia-Romagna non è solo la seconda regione d’Italia, dopo il Trentino-Alto Adige, in termini di cicloturismo: il numero di locali che usano regolarmente la bicicletta è doppio rispetto alla media nazionale (10% contro 5%). Sono 8.000 i km di strade, piste ciclabili e sterrati per gli appassionati di ciclismo su strada e mountain bike, uno dei quali è la pista ciclabile di 120 km lungo la riva destra del Po, che accompagna il fiume dai dintorni di Ferrara fino al mare Adriatico. L’Emilia-Romagna è tra i capofila del progetto Ciclovia del Sole, con i lavori già conclusi per il tratto Brennero-Verona e quelli in corso per il tratto Verona-Firenze. La maggior parte del percorso attraverserà la regione (360 km su 670). Il percorso sarà incluso nell’itinerario paneuropeo Eurovelo-7, che inizia sopra il Circolo Polare Artico e termina sull’isola di Malta. Anche la Ciclovia VenTo, che collegherà Torino e Venezia lungo la Pianura Padana, sarà un tratto italiano del percorso paneuropeo Eurovelo 8. Attraverserà in parte la regione, in particolare nei pressi di Ferrara, che è stata classificata come città della bicicletta: qui detiene il record di biciclette per abitante (100.000 biciclette ogni 135.000 abitanti).

Bologna ha la prima stazione per biciclette in Italia e la cosiddetta Tangenziale delle biciclette, lunga 8,4 km, che corre lungo l’anello dei viali e collega i percorsi circolari della periferia con il centro città. Il consorzio TerraBici opera in Emilia-Romagna dal 2014, sviluppando il cicloturismo insieme a 38 alberghi situati in diverse zone della regione. In Riviera sono attive anche una ventina di società ciclistiche, in collaborazione con un centinaio di cycling hotel. A questi si aggiungono circa altri duecento alberghi in tutta la regione, attrezzati per questo tipo di vacanza. I servizi comprendono parcheggi custoditi, manutenzione delle biciclette, massaggi e menu personalizzati.

Per quanto riguarda il segmento in continua crescita delle E-Bike, l’Emilia-Romagna dispone già di aziende che offrono noleggio e accompagnamento, oltre a pacchetti turistici completi. La Liguria è sicuramente orgogliosa del numero di Bandiere Blu: sono molte di più quelle che sventolano qui rispetto a qualsiasi altra regione d’Italia. Secondo Lega Ambiente e Touring, tre comuni liguri hanno aderito al movimento Plastic Free e hanno introdotto misure per ridurre l’uso di imballaggi monouso in plastica sul proprio territorio: Riomaggiore, Vernazza e Bordighera.

La sede ligure dell’Agenzia ha progettato e realizzato il primo Villaggio dell’Ambiente Sostenibile. Ospita eventi con ospiti nazionali e un mercato di prodotti locali: tutti prodotti a distanza di 0 km e che rappresentano tutta la diversità della terra ligure. La Liguria ha diversi percorsi ciclabili che seguono i vecchi tracciati ferroviari, un esempio di paesaggio per lo sviluppo del turismo. Ad esempio, esiste un percorso ciclabile di 24 km lontano dal traffico che collega San Lorenzo al Mare e Ospedaletti, con la possibilità di noleggiare biciclette.

Il percorso ciclopedonale Maremonti tra Levanto, Bonassola e Framora è privo di discese e salite ripide ed è quindi alla portata di tutti. Il percorso di cinque chilometri segue una vecchia linea ferroviaria a pochi metri dal mare e il panorama è mozzafiato! I sessantamila ettari di parchi e riserve naturali della Liguria sono ancora un patrimonio naturale incontaminato, ideale per escursioni e passeggiate alla ricerca di boschi, valli nascoste e villaggi in cui si utilizzano ancora metodi agricoli tradizionali sotto l’egida dell’ecoturismo. Quest’anno le Marche hanno ottenuto 15 Bandiere Blu e hanno lanciato la campagna di sensibilizzazione #spiaggesenzafiltro: la campagna, sostenuta dall’Assessorato regionale all’Ambiente, dall’ANCI e dall’ARPAM, in collaborazione con Marche Turismo-Fondazione Marche Cultura, mira a convincere i cittadini a non gettare i filtri delle sigarette sulle spiagge.

Nelle Marche, 11 località balneari sono contrassegnate dal segno della Bandiera Verde 2019. Questo marchio viene utilizzato per contrassegnare le località balneari adatte alle vacanze con i bambini. Queste spiagge vengono selezionate sulla base di una ricerca condotta da un team di pediatri. Ecco le spiagge Plastic free: Senigallia, Ancona – Portonovo, Fano e Pesaro (dal 01/09/2019). Per quanto riguarda il nuovo regolamento regionale, grandi sforzi sono stati fatti sia dalle organizzazioni regionali che dai Comuni stessi. È grazie a questi sforzi che il 30 luglio, con voto unanime, il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge “Plastic Free”, contro l’uso di imballaggi in plastica monouso. Con questa legge, le Marche sono diventate la prima regione in Italia ad applicare la direttiva europea che vieta gli imballaggi in plastica monouso. È una scelta giusta, necessaria e decisiva.

La Regione, le Province e i Comuni, le aziende associate, le istituzioni sanitarie pubbliche e private accreditate, gli istituti scolastici e le mense scolastiche: tutti coloro che svolgono attività economiche sul litorale pubblico o organizzano eventi e manifestazioni con il patrocinio o la partecipazione della Regione non potranno utilizzare materiali monouso in plastica (piatti, bicchieri, posate, ecc.). La legge entrerà in vigore da novembre 2019, con tempo fino al 31 marzo 2020 per utilizzare le forniture esistenti.

Il nuovo regolamento vieta anche di fumare sulle spiagge se vengono predisposti appositi contenitori per la raccolta dei filtri delle sigarette. Esistono due opzioni principali per le attività ricreative ecologiche: l’escursionismo e il ciclismo. Per quanto riguarda gli itinerari escursionistici, due di questi sono ufficialmente inclusi nell’Atlante Digitale dei Percorsi Escursionistici, ovvero il Cammino di San Francesco lungo le Marche da Assisi ad Ascoli Piceno e il percorso da Assisi a Loreto. Nel 2018 si è registrato un afflusso di partecipanti e i numeri continuano a crescere, come per altri itinerari escursionistici in Italia.

Nella regione Friuli-Venezia Giulia, le spiagge di Lignano, Sabbiadoro, Lido e Grado (la spiaggia principale, Costa Azzurra e Pineta) sono state premiate con le Bandiere Blu. I pediatri hanno segnalato anche Grado e Lignano, assegnando loro le Bandiere Verdi nel 2019. Inoltre, da quest’anno, tutte le strutture balneari di Sabbiadoro, Pineta e Riviera hanno rifiutato l’utilizzo di prodotti in plastica monouso.

A Grado, nello stabilimento balneare Costa Azurra, sono stati installati pannelli solari che forniscono l’80% dell’energia necessaria e sistemi di risparmio idrico. Anche qui sono stati implementati sistemi di raccolta differenziata dei rifiuti, con l’eliminazione degli utensili di plastica monouso nel bar del complesso balneare Costa Azurra; il resort ha inoltre aderito alla campagna Living Sea, rifiutando le cannucce da cocktail non biodegradabili.

Questo ha fatto guadagnare al resort due stelle marine per aver soddisfatto i criteri Plastic Free. Non ci sono solo gli autobus a incoraggiare il turismo su due ruote. Due delle più belle località della costa del Friuli-Venezia Giulia sono collegate via mare: si può prendere una bicicletta e percorrere la via del mare da Trieste a Grado e ritorno. Quando si arriva a destinazione, pedalando, si scoprono le spiagge e il mare dall’altra parte, ma il panorama è altrettanto ipnotico. Molte attività nelle aree protette del Friuli-Venezia Giulia si svolgono tra luglio e dicembre: ci sono le escursioni di ricerca faunistica, la festa dell’agricoltura, con visite guidate, laboratori e degustazioni, o la passeggiata notturna in Val Rosandra per vedere il mondo che si risveglia al tramonto. Tra gli altri eventi che applicano una politica di attenzione all’ambiente ci sono il No Borders music festival di Tarvisio (nella zona dei laghi di Fusine, dove si svolgono alcuni concerti, durante l’estate è vietato l’accesso ai mezzi motorizzati per tutelare l’ambiente) e la regata Barcolana, che sviluppa un progetto iniziato alcuni anni fa per promuovere e applicare i principi di sostenibilità ambientale e tutela dell’ambiente.

Le attività previste, organizzate in collaborazione con partner e sponsor, sono numerose e mirano a coinvolgere attivamente tutti gli abitanti e i visitatori che giungeranno a Trieste e in regione per partecipare all’evento.

Il turismo lento è uno degli asset strategici per lo sviluppo dell’offerta turistica del Friuli-Venezia Giulia, con l’obiettivo principale di posizionare le attrazioni, uscire dalla stagionalità e delocalizzare il turismo. Il progetto interregionale italo-austriaco Interreg WalkArt – l’arte di camminare – prevede otto percorsi lungo antiche vie di pellegrinaggio. Quattro di questi percorsi attraversano la regione italiana Friuli-Venezia Giulia: Il Cammino Celeste da Aquileia a Maria Saal, il Cammino delle Pievi in Carnia, il sentiero lungo il Tagliamento (da Coccau a Latisana, dove si collega alla strada Romea per Aquileia) e la Via Flavia (da Trieste ad Aquleia, dove si collega alla strada Romea per Aquileia).

Per quanto riguarda la montagna, gli impianti di innevamento dei comprensori sciistici del Friuli-Venezia Giulia puntano sempre più sulla sostenibilità. Nel sistema di innevamento di Piancavallo, ad esempio, la mancanza d’acqua sul terreno carsico viene sostituita dalla neve di fusione delle piste e dall’acqua piovana grazie a una rete di tubazioni che corrono sotto le piste stesse e sui tetti delle grandi strutture (ad esempio, centri sportivi, palaghiaccio, ecc.). Il risultato è un risparmio di quasi 200.000 metri cubi d’acqua, quasi senza pompaggio. In questo modo si evita di prelevare l’acqua dalla rete pubblica e si risparmia una grande quantità di energia e di risorse finanziarie. Sappada è stata recentemente dichiarata il primo comune “sostenibile” d’Italia: lo conferma la norma ISO 37101, uno standard di qualità internazionale progettato per aiutare le comunità ad applicare strategie di sviluppo sostenibile, includendo contesti economici, sociali e ambientali.

Il territorio ha già sviluppato e continua a sviluppare numerosi progetti sul tema delle biciclette elettriche: sono stati creati nuovi percorsi o sono stati sviluppati quelli vecchi dotandoli di stazioni di ricarica. Molti albergatori possono vantare un’etichetta ecologica. Inoltre, molte organizzazioni private che promuovono lo svago all’aria aperta e prestano particolare attenzione all’ambiente stanno investendo in case modulari in legno per inserirle in un contesto naturale con paesaggi particolarmente affascinanti. Tali case possono essere affittate dagli amanti della natura e/o dell’outdoor. Tali progetti, secondo i piani aziendali, saranno disponibili per i turisti nel 2020.

Particolare attenzione è rivolta alle peculiarità delle aree turistiche, dove è necessario sviluppare e attuare politiche di tutela dell’ambiente in termini di riduzione dei consumi idrici ed energetici e di gestione dei rifiuti. A tal fine, saranno applicate diverse misure compatibili con le peculiarità delle aree turistiche. Nell’ambito della strategia di comunicazione, è stato introdotto il marchio territoriale “Senza consumi”, che riconosce le organizzazioni private e/o pubbliche che partecipano all’iniziativa e adottano misure per la gestione sostenibile delle risorse energetiche e idriche, nonché per la riduzione dei rifiuti. In Sicilia hanno aderito al progetto i comuni di Ragusa, Realmonte (Agrigento) e, più recentemente, Comiso, Acate, Chiaramonte-Gulfi, Giarratana, Ispica, Modica, Monterosso-Almo, Pozzallo, Santa Croce Camerina, Chicli e Vittoria. In questi territori sono presenti attività commerciali e ricettive che hanno sposato la filosofia di Consumeless-Med, aderendo al progetto e ricevendo il “marchio”. Hanno così intrapreso un percorso di dialogo con la propria terra come destinazione, portando un chiaro messaggio di sostenibilità ambientale ai cittadini, agli attori economici e ai viaggiatori.

Toscana sostenibile:

  • 2 Parchi Nazionali: Arcipelago Toscano e Appennino-Tosco-Emiliano
  • 1 Parco Geominerario (Parco Nazionale Geominerario delle Colline Metallifere)
  • Parchi della Val di Corina
  • 3 parchi regionali toscani sulla costa: Alpi Apuane, Maremma, Migliarino-San Rossore-Massaccioli
  • 1 parco provinciale: Monti Livornesi
  • 2 riserve marine, tra cui Pelagos, santuario dei mammiferi marini di importanza internazionale
  • 12 Parchi Nazionali della Costa e delle Isole Toscane
  • 3 MAB UNESCO sulla costa
  • 19 Bandiere Blu 2019
  • 2 quartieri contrassegnati da 5 vele di Legambiente e Touring Club (2019) Eventi in corso e in programma
  • Progetto Plastic Free (L.R. 37/2019): La Toscana è la prima area plastic free d’Italia. 900 spiagge attrezzate per una lunghezza 2019: dedicato ai luoghi della costa italiana, e in particolare toscana, noti per il loro approccio sostenibile.

L’Abruzzo, grazie all’enorme diversità del suo patrimonio naturale e all’ampiezza delle sue aree protette, è considerato la regione più verde d’Europa. Grande attenzione è rivolta alla conservazione e alla valorizzazione di questa ricchezza naturale ed ecologica.

In materia di turismo sostenibile, San Vito Chietino è stato il primo comune abruzzese ad applicare il principio del turismo libero anche sulle sue spiagge. Il turismo sostenibile attivo comprende anche la mobilità turistica sostenibile: quest’anno è stato avviato un progetto pilota che vede la collaborazione tra Regione Abruzzo, Legambiente e vari enti tra cui RFI e Trenitalia per lo sviluppo della soluzione intermodale “treno-bici-bus” per la Costa dei Trabocchi, da estendere lungo la costa abruzzese. L’iniziativa prevede la creazione di ciclostazioni presso le stazioni ferroviarie, che si trasformano così in hub verdi. Diventeranno punti di trasferimento per il passaggio agli autobus, con rastrelliere e biciclette. È inoltre previsto che gli operatori turistici offrano vantaggi e sconti sui servizi balneari a chi utilizza i mezzi pubblici.

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Risultati Degli Investimenti in Agricoltura di Precisione Nella Produzione di Frumento Duro: L’Esperienza Italiana https://www.gruppo183.org/risultati-degli-investimenti-in-agricoltura-di-precisione-nella-produzione-di-frumento-duro-lesperienza-italiana/ Wed, 04 Mar 2020 20:19:00 +0000 https://www.gruppo183.org/?p=140 Oggi la tecnologia dell’agricoltura di precisione è considerata uno strumento di gestione dell’azienda agricola per ridurre i costi e ottimizzare la produzione. In Europa, diversi fattori contribuiscono a questa innovazione nella produzione di cereali. Ricercatori italiani hanno valutato il rapporto costo-efficacia di un’azienda cerealicola che ha speso molto per l’agricoltura di precisione Un team di […]

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Oggi la tecnologia dell’agricoltura di precisione è considerata uno strumento di gestione dell’azienda agricola per ridurre i costi e ottimizzare la produzione. In Europa, diversi fattori contribuiscono a questa innovazione nella produzione di cereali. Ricercatori italiani hanno valutato il rapporto costo-efficacia di un’azienda cerealicola che ha speso molto per l’agricoltura di precisione

Un team di scienziati italiani del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Politecnica delle Marche ha pubblicato un’analisi costi-benefici dell’agricoltura di precisione in un’azienda agricola nazionale all’avanguardia.

“In Europa, il settore cerealicolo deve affrontare sfide non solo strutturali, ma anche finanziarie e climatiche, che negli ultimi anni hanno portato a una diminuzione del reddito dei produttori di cereali. Tra queste, la volatilità del mercato, la limitata disponibilità di terreni e le sfide del cambiamento climatico.

Per ottenere redditività e sostenibilità aumentando le rese e riducendo i costi operativi, i produttori di cereali dell’UE hanno iniziato a digitalizzare l’agricoltura introducendo tecnologie di agricoltura di precisione.

Questa dinamica sta portando a un graduale ritiro delle piccole aziende agricole dal mercato e alla concentrazione della gestione dei terreni coltivabili in unità produttive più grandi.

Deve essere chiaro che l’esigenza di aumentare la scala della produzione dipende dalla necessità di investire ingenti risorse finanziarie in beni perenni per realizzare la modernizzazione richiesta dal mercato in presenza di crescenti vincoli tecnici ed ecologici.

L’effetto complessivo di questo processo di cambiamento strutturale richiede che gli agricoltori si aggiornino e migliorino le loro competenze nella digitalizzazione dell’agricoltura.

Nel settore agricolo, le tecnologie digitali si sviluppano principalmente attraverso l’applicazione dell’agricoltura di precisione, che è emersa come metodo all’inizio degli anni Novanta.

Nel 2019, la Società Internazionale per l’Agricoltura di Precisione (ISPA) ha definito l’agricoltura di precisione come “una strategia di gestione che raccoglie, elabora e analizza dati temporali, spaziali e individuali e li combina con altre informazioni per supportare le decisioni di gestione in base alla variabilità percepita per migliorare l’efficienza delle risorse, la produttività, la qualità, la redditività e la sostenibilità della produzione agricola”.

In Italia, siamo nella fase di adozione della tecnologia dell’agricoltura di precisione nelle aziende agricole avanzate, anche se in generale il numero di “agrari digitali” è ridotto. L’adozione della tecnologia è attesa soprattutto dagli agricoltori pionieri, che hanno mostrato interesse per i vantaggi dell’agricoltura di precisione, come l’aumento delle rese e il risparmio di acqua e fertilizzanti.

Tuttavia, poiché l’adozione dell’agricoltura di precisione è ancora in fase iniziale, soprattutto nel caso delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni, non è possibile al momento osservare direttamente gli effetti economici di queste tecnologie.

Pertanto, in linea con questa affermazione, il caso di studio che abbiamo realizzato è stato condotto in un’azienda agricola italiana situata nelle Marche, nell’Italia centrale.

Questa azienda è considerata la prima (in termini di capacità di controllo della gestione) preparata ad accettare le attuali sfide ambientali e di mercato che il settore cerealicolo dovrà affrontare.

Si tratta di un’azienda di grandi dimensioni, con una superficie totale di 200 ettari, di cui 87 dedicati alla coltivazione del grano duro.

Inoltre, l’azienda è dotata di un complesso tecnologico che comprende:

sistemi di guida (assistenza al conducente, controllo delle macchine e agricoltura guidata);

tecnologie di registrazione (mappatura del suolo, mappatura dell’umidità del suolo, mappatura della copertura vegetale e mappatura della resa);

tecnologie reattive (irrigazione e diserbo a tasso variabile e applicazione di sementi, fertilizzanti e pesticidi a tasso variabile).

Queste tecnologie sono state acquisite tra il 2003 e il 2019 per un costo totale di circa 548.000 euro e consentono al gestore dell’azienda agricola di raccogliere informazioni per prendere decisioni informate sulle pratiche agricole, comprese le operazioni finanziarie e gestionali.

Va notato che l’obiettivo dell’agricoltura di precisione non è sempre quello di ridurre la quantità di input agricoli consumati; piuttosto, è principalmente quello di ottimizzarne l’uso e ottenere un effetto positivo in termini di resa e qualità, quindi in termini di reddito. Inoltre, occorre tenere presente che questi costi dipendono fortemente dal prezzo di mercato degli input, che spesso è instabile e non può essere influenzato dai metodi di agricoltura di precisione.

Ad esempio, il costo delle sementi è una categoria di costo che incide principalmente sui costi variabili (in media circa il 30%). Ciò dimostra che le aziende sementiere svolgono un ruolo importante nella catena di approvvigionamento dei cereali, in grado di influenzare il prezzo di mercato delle sementi. È interessante notare che i costi dei fertilizzanti e dei pesticidi, al secondo e terzo livello di importanza, sono rimasti relativamente stabili nel tempo.

Eppure, nonostante la quantità di sementi distribuite sia rimasta invariata, è stato riscontrato un aumento della quantità di azoto aggiunto al grano duro (+ 11%) dopo l’applicazione di fertilizzanti a tasso variabile.

La strategia di efficienza distributiva dei fertilizzanti azotati, a seguito dell’analisi automatica del profilo di resistività, ha permesso di individuare con precisione le aree dei campi soggette a carenza di azoto e quelle caratterizzate da eccesso di azoto, per intervenire in modo mirato.

Per quanto riguarda la quantità di pesticidi, si può notare una riduzione nel periodo successivo all’implementazione (-53%), dovuta all’uso di irroratrici di precisione.

Questi risultati sono coerenti con la letteratura: diversi autori sostengono che l’agricoltura di precisione (in particolare il diserbo chimico a rateo variabile) porta a risparmi sulla protezione delle colture nella produzione di cereali.

Nella fase successiva all’adozione della tecnologia di agricoltura di precisione si è registrata anche una riduzione del consumo di carburante (-28%). Ciò è stato possibile grazie alle nuove macchine acquistate, che hanno una migliore capacità di lavoro rispetto alle precedenti. Inoltre, sono state dotate dei più recenti sistemi di guida satellitare per ridurre al minimo le sovrapposizioni.

Va sottolineato che l’ottimizzazione della gestione delle risorse colturali sopra descritta ha un effetto molto positivo sulla sostenibilità ambientale dell’agricoltura di precisione, in quanto può portare a una riduzione delle emissioni di gas serra associate ai sistemi agricoli.

È evidente che il capitale di lavoro è il fattore più ridotto grazie all’introduzione della tecnologia, di circa il 20%. La riduzione dei costi di manodopera è dovuta all’efficienza della gestione delle colture grazie all’agricoltura di precisione, in quanto le operazioni agricole vengono eseguite in modo efficiente e rapido.

Per quanto riguarda la qualità della produzione di grano duro, si sottolinea che i parametri qualitativi della granella sono migliorati in modo significativo, sia dal punto di vista commerciale (aumento del peso ettolitrico e dei valori di contenuto proteico) che fitosanitario (minore frequenza di attacchi da parte di alcuni agenti fitopatogeni), monitorati dall’azienda agricola attraverso l’implementazione di un sistema di tracciabilità con QR-code. Nel complesso, l’analisi mostra un risparmio economico distribuito sul campo”.

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L’Italia Deve Affrontare una Persistente Scarsità d’Acqua https://www.gruppo183.org/litalia-deve-affrontare-una-persistente-scarsita-dacqua/ Sun, 30 Jun 2019 16:43:00 +0000 https://www.gruppo183.org/?p=146 L’ANSA riporta che il Lago Maggiore è al 18%, l’Iseo al 20,7%, il Como al 23,5% e il Garda al 36,4%. L’Italia sta sperimentando una carenza di risorse idriche. Gli esperti dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue confermano l’impossibilità di ripristinare gli attuali livelli delle […]

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L’ANSA riporta che il Lago Maggiore è al 18%, l’Iseo al 20,7%, il Como al 23,5% e il Garda al 36,4%.

L’Italia sta sperimentando una carenza di risorse idriche. Gli esperti dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue confermano l’impossibilità di ripristinare gli attuali livelli delle riserve di acqua piovana, riporta l’ANSA.

Secondo l’associazione, le attuali riserve idriche dei maggiori laghi italiani nel nord del Paese sono inferiori a quelle del gennaio 2022. Ad esempio, il Lago Maggiore ha un livello di riempimento del 18%, l’Iseo del 20,7%, il Como del 23,5% e il Garda del 36,4%. Allo stesso tempo, la scorsa estate, quando l’Italia era in grave siccità, il livello di riempimento del Lago Maggiore e del Lago di Como era rispettivamente del 22% e del 25%.

Come notano gli esperti, c’è una carenza di neve in montagna, in particolare nel nord-est dell’Italia nelle Alpi dolomitiche (circa il 20%). Ciò è dovuto al fatto che le temperature di fine dicembre sono state generalmente di 4 gradi superiori alla media. Gli operatori turistici, invece, avvertono di una possibile perdita di 50 milioni di euro a causa della mancanza di neve. Durante un incontro con i rappresentanti delle associazioni di categoria, il Ministro del Turismo Daniela Santanke ha autorizzato, tra l’altro, l’innevamento artificiale delle piste e il finanziamento del funzionamento degli impianti di risalita.

Inoltre, gli scienziati hanno scoperto che la copertura nevosa nelle Alpi ha iniziato a scomparire quasi un mese prima rispetto alla media degli ultimi 600 anni.

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